pulisce tutto il peso che addosso
milano era bella, gentile, con un sole da primavera e il rosa e ad accompagnarmi fino a casa
peccato che la fame e la musica si siano messe di traverso,
per renderti, o sera,
come al solito della fatal quiete immagine onnipresente.
mi distraggono foto fresche di acidi e more
e un futuro da masticare lentamente
col sapore del presente ancora in tasca
strade sbagliate alle spalle e ancora di sbagliate da imboccarne.
voglio smetterla di essere autobiografica
e di essere sempre lontana dal rumore.
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