By macondo on 2010/11/29

Mi chiamo Ahmdi, vivo in Italia da sei anni. Quando avevo nove anni ho iniziato a lavorare e studiare, in Egitto, il mio paese natale. Facevo il verniciatore e il lucidatore; avrei voluto fare l’università, ma potei raggiungere solo il diploma, la mia famiglia non poteva permettersi di più. Presi il diploma, e continuavo a lavorare. A un certo punto, a vent’anni, scelsi di cambiare vita, di cercare qualcosa di nuovo: iniziai la vita dell’emigrante. Nel paese molti ne parlavano, ed ero affascinante. Avevo voglia di aprire nuove prospettive alla mia vita. Andai in Libia, dove continui a lavorare come verniciatore per tre anni. Il mio sogno era raggiungere l’Italia: era il sogno di tutti, la meta ambita di ogni emigrazione: era un paese civile, evoluto, pieno di opportunità di lavoro. Se avessi voluto rubare me ne sarei stato in Egitto, anche in Egitto è pieno di ricchi da rubare. Venni in Italia per inseguire un sogno. Arrivai a Milano nel 2004, dopo un viaggio non bello da ricordare. Avrei voluto fare il lavoro che sapevo fare meglio, il lucidatore, ma non trovai posto: le aziende grosse richiedevano il permesso che non avevo. Diventai intonacatore, in una piccola ditta, lavorando in nero, logicamente. La prima volta succede proprio nel 2004, mentre sto tornando a casa dal lavoro. Mi fermano, mi chiedono i documenti, mi danno un primo foglio di via. La seconda volta mentre mangio un kebab, sottocasa: entrano, chiedono i documenti, non li ho, secondo foglio di via. Un giorno stavo tornando a casa da una scuola di italiano: perchè dicono che bisogna integrarsi, e per integrarsi bisogna parlare la lingua. Tornavo a casa tardi da scuola, e mi fermarono per la terza volta: foglio di via con espulsione immediata. Mi hanno portato in carcere, per tre giorni. Mi hanno lasciato senza mangiare, in una stanza putrida, addossato ad altre persone. Non ho mai rubato una mela in vita mia, non ho mai compiuto reato, e mi trovavo in carcere. Questo è essere clandestino a Milano.
Ahmed finisce di parlare. Dalla platea si alza una ragazza coi capelli rossi, dalla pelle diafana. Dice “io sono straniera, vengo da Bucarest. Abito in Italia da 35 anni, e non ho mai avuto il permesso di soggiorno. Non mi hanno mai fermato”
La clandestinità è forse un fatto di colore?
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By macondo on 2010/11/29

lo può fare davvero!
lunedì mattina
cambiare nininni nannanna
salvarti sull’orlo del precipizio
stai con me
http://www.youtube.com/watch?v=KcjYeC9NkFg
Posted in Video | Tagged lunedì, max gazzé, musica, una musica può fare
By macondo on 2010/11/29

Fuu!
I got to got to let you down
But in an hour I will change my mind
I got to got to let you down
But in an hour I will change my mind
It is like magic to me
Making mistakes and be forgiven easely
It is like magic to me
Making mistakes an be forgiven easely (easely)
Fuu!
I know she lets me down
But just for a short while
Then she changes her mind
I know she lets me down
But just for a short while
Then she changes her mind
She does it all the time
Making mistakes and then I’ll ease her mind
She does it all the time
But she’s so pretty and I don’t mind
I got to, got to let you down
But in an hour I will change my mind
It is like magic to me
Making mistakes and be forgiven easely (easely)
I got to let you down
Got to let you down
I got to let you down
Got to let you down
I know she lets me down
But just for a short while
Then she changes her mind
I know she lets me down
But just for a short while
Then she changes her mind
She does it all the time
Making mistakes and then I’ll ease her mind
She does it all the time
But she’s so pretty and I don’t mind
She does it all the time
Making mistakes and then I’ll ease her mind
She does it all the time
but she’s so pretty and I don’t mind
She does it all the time
Making mistakes and then I’ll ease her mind
She does it all the time
But she’s so pretty and I don’t mind
http://www.milanox.eu/got-2-let-you/
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By macondo on 2010/11/25

PLAYLIST PER PERSONE IN FISSA CON REGINA SPEKTOR ATTENZIONE CHE FATICA A PASSARE LA MATTANA

Nel frattempo sono stata a uno conferenza organizzata da antropologi di Milano invitata dall’amica Anita, in generale un pacco pazzesco (un giornalista che diceva solo volgarità banali, un sociologo sociopatico, una antropologa vittimistica e il comitato immigrati cui voglio tantissimo bene ma che ormai li ho sentiti 63 volte 😉 ) però l’ultimo intervento il prof di Anita, questo antropologo ( Marco Van Aken), mi ha davvero interessata. Ha fatto un intervento velocissimo ma davvero stimolante sulla produzione di clandestinità come metodo in medio oriente cui ora guardano i paesi europei, con particolare riferimento alla Giordania e all’Itlaia. interessantissimo e del tutto non banale, che ci permetterebbe uno sguardo diverso su questa materia tanto abusata e così poco capita. davvero accidenti, credo che approfondirò. questo è un discorso che spacca anche orecchie annoiate.
Posted in Ideas | Tagged antropologia, bicocca, clandestinità, regina spektor, regina spektor playlist
By macondo on 2010/11/25
ce lo chiede con la voce roca una ragazza del comitato immigranti in un’aula semivuota della bicocca. Il lavoro nero arricchisce la povera Italia ma non c’è intenzione di farlo emergere.
Posted in General
By macondo on 2010/11/25

mi piace, sentire il profumo di pioggia, e umido, e le foglie scricchiolare sotto i piedi
sembra affumicare la vecchia stagione, darle quiete, perchè si prepari a cambiare
e regala improvvisi soli, goduti doppiamente perchè ultimi, e giornate grigio roa, dalle tonalità calde dell’autunno che si insinua, tra l’erba, gli alberi e le foglie
mi sembra un richiamo, a godere di cio che c’è, a raccogliere le energie, a prepararsi alla caccia.
ecco, è una stagione di caccia. mi piace.

Posted in Pictures | Tagged autunno
By macondo on 2010/11/24
http://www.youtube.com/watch?v=wigqKfLWjvM
and I hear in my mind all of these voices
Posted in Video | Tagged joy, music, waw
By macondo on 2010/11/24
http://www.youtube.com/watch?v=6V41qkhU-98&NR=1
every time you close your eyes …
qui fra un sole pazzesco e gli arcade fire non so più come trattenermi. vorrei un cucciolo e un sacchetto di more per correre a perdifiato in un parco gelato. superball.
amo in autunno questa città maledetta.
Posted in No Category | Tagged arcade fire, every time, parco, sole, superball
By macondo on 2010/11/23
In an apartment above Fifth Avenue, some thirty young people live in a vortex of drug addiction and despair. In
The Ninth Floor, Jessica Dimmock enters this world, exploring, in human terms, what has been lost and what may be recovered. See the project at
http://mediastorm.com/publication/the-ninth-floor
mi manca il fiato
Posted in Video | Tagged eroina, the ninth floor
By macondo on 2010/11/23
uffi.
oggi sono blu, e ringrazio questa bacheca trasparente dove posso parlare da sola ma non troppo.
ho rinunciato a una pizzata di classe per una serata più produttiva che si sta in realtà arenando tra delle becks e due uova crudeli.
ho rinunciato a un viaggio a singapore per restare a un master che forse è la strada sbagliata, un diversivo come tanti.
mi fa male il fegato, amaro dagli ormoni che mi mettono pure di malumore, con la loro consueta capacità di intrusione.
mah. che vile condizione borghese.
voglio sparire.
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