sabato


Gershwin, bowmore gli uomini ci provano con me
in serate mielose, amichevoli, appiccicose come l’estate
fresche come venti sottili, bambini, té freddo da bere
in giorni caldi, assolati, senza appeal e nuvolosi, tranquille, senza tracce.
ci provano gli uomini col passo sicuro, il fallo in mano, la certezza che farebbero colpo. ci provano uomini gentili, di una nobiltà stanca e desueta. ci provano ragazzi precoci, bambini con gli occhi azzurri, adulti dal passo felpato, il mento indietro, il petto in fuori, come piccioni.
io donne forse ne vorrei, al mio fianco. donne amiche preziose, confidenti, abbracci quando mancano altrui. ma non se ne trovano in giro. si trovano solo uomini avidi e donne impegnate, amici impossibili e amiche distratte.
ed eccomi qui, affacciata alla finestra, chiusa su un cortile interiore, così presto, così sabato sera, così sola, che penso che senza due non si può fare e la cosa mi dispiacque, chiuse una porta su dei segreti, forse mi dovrei confessare, dovrei tornare a parlare. invece, sbatto le ali.
la solitudine ci prova con me.